Italia
Lun - Sab 8:30 - 19:00

Monitoraggio mosca olearia

Da fine giugno in Piemonte e Valle d'Aosta è iniziato il monitoraggio della mosca olearia: il principale insetto che colpisce le olive.

La mosca delle olive o Bactrocera oleae è un dittero e l'adulto è di circa 5 mm. Il danno viene causato dalla larva che ha una lunghezza di circa 7 mm ed ha un colore bianco giallognolo che nutrendosi di polpa, erode tutta l'oliva scavando gallerie all'interno del frutto.

Il monitoraggio è rivolto agli adulti ma per un occhio allenato è possibile identificare anche le punture dell'insetto sui frutti riconoscendo addirittura se puntura è fertile oppure no. Gli adulti sono identificabili dal puntino nero sulla punta delle ali. Ovviamente rimane difficile l'identificazione in campo se non si usano delle trappole apposite. Se si usano trappole cromotropiche (di colore gialle) il numero di insetti che rimangono attaccate è notevole e pertanto l'identificazione è pressocchè impossibile. Viceversa con trappole a feromoni, di solito di colore azzurro o verde, si catturano quasi esclivamente questi insetti per cui è più facile l'individuazione. Per facilitarne il riconoscimento vi riporto una trappola con molte catture. Passando il mouse sull'immagine si può vedere bene la mosca olearia riconoscibile dal puntino sulle ali.

I danni causati dalla mosca sono molteplici: il danno "minore" è causato dalla cascola precoce delle olive colpite che quindi non sono trasformate in olio. Il danno maggiore è legato alla trasformazione delle olive dove sono presenti le gallerie scavate dalle larve. L'olio che si ottiene è di scarsa qualità con alti livelli di acidità e perossidi. All'assaggio di tale olio si percepisce il difetto di verme.

Ricercano sui testi, si indica la possibilità di molte generazioni dell'insetto ogni anno. Si arriva ad avere fine a 9 generazioni in un anno nelle regioni meridionali e ogni femmina riesce a deporre qualche centinaio di uova. Immaginate bene che quantità di infestazione si riesce a raggiungere in breve tempo.

In Piemonte e Valle d'Aosta si sono monitorate fino a tre/quattro generazioni nelle annate più favorevoli con un inizio infestazione precoce a fine giugno.

La scorsa annata l'infestazioni iniziale è partita molto precocemente con le prime catture nel pinerolese a fine giugno.