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Prove di efficacia della trappola Dacus Trap ® in Piemonte

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Premessa

La lotta alla Bactrocera oleae è sempre stata molto difficile in quanto tale insetto è da considerarsi l’avversità che causa i danni maggiore nell’olivicoltura piemontese. L’insetto è molto diffuso in tutto il Piemonte, ma ha cicli diversi nelle varie aree e nelle diverse annate anche in funzione dell’andamento climatico.

Recenti studi indicano che nelle annate più favorevoli per lo sviluppo l’insetto compie tre generazioni in Piemonte con notevoli danni sia produttivi che qualitativi.

La maggior parte dei produttori olivicoli piemontesi interviene, al superamento della soglia di danno, con prodotti a base di dimetoato, ma a seguito della revoca di tale molecola risulta importante cercare soluzioni alternative per la lotta a questa avversità.

Il progetto

La prova è stata condotta nella campagna olearia 2020/2021 presso il campo sperimentale di Verzuolo (CN) dove sono in coltivazione 100 piante di 10 cultivar diverse di olivo. Le piante, messe a dimora nel 2006, sono state gestite fino al 2019 secondo protocolli di lotta integrata; attualmente si cerca di condurre l’impianto secondo i disciplinari di lotta biologica. Si tratta di piante allevate a monocono con sesti d’impianto ridotti (5 m x 2,5 m) che negli ultimi anni non hanno presentato particolari problematiche fitopatologiche a parte infezioni di occhio di pavone (Spilocaea oleaginea).

La ricerca utile a comprovare l’efficacia della cattura massale con l’ausilio delle trappole Dacus Trap è iniziata nella prima settimana di luglio e si è conclusa alla raccolta eseguita a fine ottobre.

Sono state posizionate 12 bottiglie trappola Dacus Trap in modo omogeneo su tutto il campo secondo le indicazioni fornite in etichetta.

Sulla stessa fila sono state inserite trappole cromotropiche utilizzate per la cattura massale di diversi insetti e per verificare la presenza specifica della mosca sono state posizionate 3 trappole a feromoni Super Track Ala della Serbios.

Tutte le trappole sono state posizionate il 6 luglio le 3 letture sono state eseguite a distanza di un mese circa l’una dall’altra. In data 27 ottobre, giorno della raccolta, è stato eseguito il campionamento dei frutti e la verifica dei danni su di essi causati della mosca olearia.

Per la lettura della Dacus Trap è stata eseguita la filtrazione del liquido e una lettura delle mosche presenti. Il liquido è stato successivamente reintrodotto nella bottiglia e ri-utilizzato per l’intera prova.

Sia le trappole Serbios che le trappole cromotropiche sono state sostituite dopo ogni lettura.

La stagione è stata caratterizzata da anomalie climatiche nei mesi di aprile/maggio/giugno dove si sono verificati diversi giorni freddi con temperatura massima intorno ai 10 gradi centigradi e abbondanti piogge registrate in diversi giorni con punte di oltre 80 mm in un giorno.

Tale andamento climatico ha limitato lo sviluppo iniziale della mosca olearia alla ripresa vegetativa e come si evince dalle catture con le trappole Serbios fino ad inizio settembre il numero di catture per trappola non indicava la necessità di alcun intervento di lotta. Solo con l’ultimo controllo nelle trappole il numero di individui è risultato oltre la soglia di intervento.

Il numero di catture effettuate tramite Dacus Trap è stato molto superiore a quanto riscontrato con le trappole cromotropiche in tutti i controlli.

Nella fase iniziale con infestazione bassissima, le catture con le trappole cromotropiche sono state molto basse (media catture 1) mentre le Dacus Trap sono risultate più attrattive con picchi di cattura anche di 23 mosche dell’olivo per bottiglia con una media di catture di 6 esemplari.

Nell’ultimo rilevamento di inizio ottobre, cioè con una elevata presenza di mosca olearia riscontrata dal monitoraggio effettuato con trappole Serbios, le trappole Dacus Trap hanno catturato in media quasi il doppio rispetto alle trappole cromotropiche (22,62 vs 41,33).

Di fatto si può affermare che le Dacus Trap sono risultate molto più interessanti rispetto alle semplici trappole gialle in quanto hanno sempre raccolto molte più mosche dell’olivo.

Andando ad analizzare invece l’efficacia della cattura massale alla raccolta, i dati sono molto variabili in relazione alle varietà di olivo.

Come si può notare dalla tabella riportata alcune varietà a drupa piccola quali pendolino, leccio del corno, borgiona e brisighella hanno avuto un numero basso di olive danneggiate alla raccolta.

Tutte le altre varietà a drupa di maggiore dimensione sono state molto più attaccate.

 

% media

Pendolino

1,45

Leccio del corno

2,50

Borgiona

3,23

Brisighella

3,61

Picholine

11,74

Bianchera

20,24

Frantoio

24,52

Nocellara

45,50

Leccino

65,63

Ascolana

69,01

Dall’esperienza pregressa infestazioni inferiori al 5% non causano danno alla produzione di olio; mentre con infestazioni maggiori si registra un peggioramento del prodotto con ossidazione, irrancidimento e con l’ovvio declassamento merceologico.

Nella sperimentazione di questa prima stagione si è potuta apprezzare la bontà della cattura massale operata dalle trappole Dacus trap su cultivar a drupa minuta dove anche alla raccolta i danni sui frutti sono stati minimi se non quasi del tutto assenti. È risultata di gran lunga migliore rispetto alla cattura con trappole cromotropiche, ma da sola si è dimostrata insufficiente a contenere l’intera popolazione di adulti con la conseguenza che sono stati numerosi i danni sui frutti riscontrati alla raccolta su olive a drupa medio/grossa.

Una nuova sperimentazione in ambienti diversi e per periodi più lunghi potrà magari indicare un miglior uso delle trappole anche ipotizzandone un impiego come limitatore dell’infestazione nella fase iniziale e quindi come ausilio di una lotta integrata permettendo di posticipare gli interventi di lotta chimica.

Di seguito alcune immagini della prova

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